Come detto in altri articoli di questo blog, lo stato italiano deve una decina di miliardi ai sardi.
I sardi pagano le tasse alle casse centrali dello stato italiano – cosa assurda già da sè – e da cui lo stato preleva una sorta di pizzo: parte dell’Irpef, parte dell’Iva e via di seguito, il resto dovrebbe rendercelo.
Dieci miliardi di euro, proviamo a pensare come potremmo investirli:
*si potrebbe azzerare definitivamente il debito bancario regionale (circa 2,2 miliardi), che chi ha governato la Sardegna fino ad oggi, non solo si è fatto fregare quei miliardi ma addirittura ha acceso dei mutui che gravano pesantemente sul bilancio della regione, sia in termini di rateo mutuo e sia in termini di parte interessi, e si parla di diverse centinaia di milioni ogni anno, fondi che potrebbero essere investiti a sostegno dei settori produttivi e quindi generare altra economia;
* una flotta navale sarda ( 1 miliardo), altra questione tristemente attuale e di vitale importanza necessità di cui conosciamo già tutti gli aspetti negativi che ci condizionano nella vita sociale ed economica;
*la realizzazione e messa in sicurezza della Sassari> Olbia (700 milioni), dove muoiono più persone di quante ne muoiano nelle cosiddette missioni di pace ;
*Flotta aerea sarda ( 1 miliardo);
*raccordo Sanluri > Arbatax (500 milioni) ( circa 70 km) ) per collegare le due sponde sarde che non si incontrano mai;
* raccordo aeroporto Alghero > SS 131 ( 300 milioni) direzione sud e rendere agevole il servizio a chi vive nel sud;
*funivia aeroporto Elmas > Cagliari (15 milioni), mezzo a basso costo e alta funzionalità e servizio al posto del costosissimo e inefficiente sistema ferroviario che si sta progettando ;
*portare a termine gli interminabili lavori nella SS 131 ( 1 miliardo) e portarla ad essere un’arteria da percorrere in sicurezza alla velocità di 110 km/h.
… ne avanzano ancora, si potrebbe impiegarli per quella fascia sociale debole che si è vista privare degli scarsi fondi regionali pur di aiutare la disastrata Abbanoa dalla fossa del debito che si è procurata per pagare lauti stipendi ai propri dirigenti.
Tutto questo con quei dieci miliardi di euro che l’incapacità di governare un popolo di tutta la classe politica unionista ha reso cartaccia per riempire gli scafali della regione o le loro bocche, cosi nervose e compulsive ogni qualvolta che tentino di giustificare la disperazione in cui versa il popolo sardo.
Tutto questo significherebbe sviluppo, occupazione, sicurezza, benessere … futuro.
I politici, davanti a questi dati pronunciano la stessa ed identica frase “ ma l’Italia, non ce li renderà mai, non hanno manco lacrime per piangere ormai!”
Bene, allora mi spieghino come mai possono permettersi di non incassare ben 98 miliardi di euro dall’evasione fiscale delle società che gestiscono le slot machine. Forse perché sotto sotto si scoprono nomi, nelle direzioni delle varie società che le gestiscono, che riconducono al presidente del consiglio italiano, o alla società che ha acquistato una certa casa a Montecarlo, o altri papi intoccabili?
A noi sardi deve importare poco la gestione italiana delle sue risorse, ci interessa piuttosto che se possono permettersi di non riscuotere quella cifra enorme che gli consentirebbe di non tagliare le spese dell’amministrazione pubblica dei propri cittadini per pareggiare il debito pubblico, pena gravi sanzioni e crisi economica e che pare assestarsi sui 68 miliardi in 3 anni, significa che possono renderceli o , se proprio non li hanno, questo sia allora un suggerimento su come reperirli, per saldare il debito che hanno nei nostri confronti.
“potremo avere il paradiso e bussiamo all’inferno”
Fintzas a s’indipendentzia
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