Per guidare un popolo bisogna anche saper cogliere le opportunità quando queste si manifestano, anche se queste, purtroppo, sono derivanti da tragiche destabilizzazioni politiche, da vivere e concepire quindi non come opportunismo ma come opportunità.
Alla crisi economica che sta colpendo tutto il mondo non sfugge certo la Sardegna, perennemente in mano a chi non sa, non vuole e dovrebbe fare il bene del proprio popolo ma fa tutt'altro e questo lo vediamo e accertiamo guardandoci semplicemente intorno, o leggendo la situazione economica della Regione.
Se guardiamo Cagliari ci accorgiamo dell’assurdità politica amministrativa che vive la maggior città per densità abitativa della Sardegna: carenza di edilizia popolare, carenza di provvedimenti amministrativi favorevoli al mondo sociale ed imprenditoriale, carenza di infrastrutture e coordinamento.
Il Porto Canale e quello civile ad esempio, o una seria programmazione nella ricettività turistica e mercantile. Sappiamo bene come con il Porto Canale si sia fatta sfuggire l’opportunità di diventare il centro mercantile del Mediterraneo, oppure di non essere mai riusciti a ritagliarsi una centralità nel ricco traffico crocieristico che con il clima favorevole e una seria amministrazione e programmazione una città come Cagliari potrebbe mostrarsi in tutta la sua bellezza a quel settore disposto e disponibile a portare economia ad una città in perenne crisi come Cagliari.
Invece troviamo solo una città completamente impreparata e per nulla collaborativa con le compagnie del settore.
La destabilizzazione politica del Medio Oriente ci offre, loro e nostro malgrado, questa opportunità. Le grandi società crocieristiche, con tutti i pacchetti viaggio già venduti da tempo, hanno necessità di modificare le loro offerte, non possono più approdare nelle mete classiche, in Tunisia, Egitto e Tripoli tanto per citarne alcuni.
Cagliari dunque è naturalmente la meta che consentirebbe l’alternativa alle mete crocieristiche, e lo è, visto che già la società Costa Crociere ha chiesto l’approdo, imbarco e sbarco al porto di Cagliari, ma Cagliari è impreparata ora, se non si interviene con provvedimenti urgenti ed immediati questo turismo si trasferirà altrove e noi perderemmo l’ennesima opportunità di “diventare” qualcosa di più di un puntino sulle Cartine geografiche e i cagliaritani e tutta la Sardegna perderebbero questa ennesima opportunità di sviluppo e di mettere in vetrina i suoi gioielli naturali.
Imbarco e sbarco non è la semplice azione del classico check-in ma tutto l'indotto che viene a determinarsi da questo: arrivo/partenza da ogni destinazione sia per l'imbarco che per lo sbarco a fine crociera, con operatori aerei, trasportatori privati, ricettività e tutto ciò che viene richiesto e generato da migliaia di persone ogni volta che si parte o si arriva da una crociera, compreso chi per necessità o piacere anticipa l'arrivo o posticipa la partenza.
Imbarco e sbarco non è la semplice azione del classico check-in ma tutto l'indotto che viene a determinarsi da questo: arrivo/partenza da ogni destinazione sia per l'imbarco che per lo sbarco a fine crociera, con operatori aerei, trasportatori privati, ricettività e tutto ciò che viene richiesto e generato da migliaia di persone ogni volta che si parte o si arriva da una crociera, compreso chi per necessità o piacere anticipa l'arrivo o posticipa la partenza.
Anche il settore mercantile oggi potrebbe riprendersi ciò che non si è riusciti a prendere sempre per l’incapacità della politica unionista, del suo asservilismo e compiacimento a quel sistema. La posizione centrale nello scacchiere del Mediterraneo ne favorisce la convenienza, quella convenienza che scompare davanti alla mancanza di infrastrutture e incapacità di programmazione.
Oggi si ripropone nuovamente l'occasione per potersi inserire nel settore, le grandi compagnie navali mercantili devono trovare nuovi porti alternativi a quelli in cui c’è destabilizzazione politica o sono troppo vicini a quegli scenari: Cagliari sarebbe finalmente il porto preferito, centrale.
Ma anche qui siamo impreparati per accogliere e sfruttare l’opportunità, quella di saper vivere e utilizzare il bene di essere centrali nel Mediterraneo. Quella centralità che la natura ci ha regalato e di cui non sappiamo coglierne le opportunità, anche qui un provvedimento politico urgente consentirebbe a Cagliari, ai cagliaritani e a tutti i sardi, di cominciare a scrivere una propria storia e diventare finalmente quello che le spetta di diritto naturale: capitale del Mediterraneo.