martedì 14 febbraio 2012

Mancati isolamenti


Siamo alle solite, prima si solidarizza in maniera sconsiderata, poi, in maniera  altrettanto sconsiderata, si demonizza. 
Mi riferisco alla rivolta greca dove, in mezzo e a farne le spese, come sempre c’è il popolo.

Le droghe agiscono subdolamente nelle menti e questo lo sanno bene gli spacciatori, e lo sanno anche coloro che consentono ai trafficanti e alla mafia che c’è dietro di portare avanti questi progetti criminali, arrivano ad offrirti gratuitamente le prime dosi, poi se le vuoi, le devi pagare a caro prezzo. Le droghe non sono solo quelle vietate da apposite leggi, ma anche quelle legali, come in questo caso.

Quando arrivarono massicce dosi di liquidità in Grecia, dall'Europa, nessuno tra i solerti, precisi e puntuali “vigili”tedeschi e francesi si alzò e mise paletti preventivi ne tantomeno bloccò quello scellerato utilizzo dei fondi europei, ma lasciarono fare, lasciarono che sperperassero i fondi messi a disposizione senza che generassero alcun benessere duraturo ne che stimolassero una crescita nella produzione o nell’attrazione di investimenti, ma solo clientelismi e assistenzialismi di stato.

Sono droghe, droghe istituzionali, droghe per i popoli, droghe che, come tutte, condizionano e ammansiscono le masse e le annullano, non  riescono più a farne a meno perché non riescono a immaginarsi senza.

Si dirà che il popolo poteva sapere e che doveva ribellarsi prima, ma il popolo quanto è a conoscenza delle reali possibilità, sviluppi, progetti e consistenza dello stato?
Il popolo non è composto da dottori commercialisti, il popolo da mandato a chi poi governa ed è pagato profumatamente per farlo.
Il diritto internazionale parla di “debito detestabile” e si configura quando  c’è la completa illegittimità di un debito di cui i cittadini non sono responsabili. Sono tre i requisiti che devono ricorrere affinché un debito sia definito detestabile:
1) il governo del Paese deve aver conseguito il prestito senza che i cittadini ne fossero consapevoli e senza il loro consenso;
2) i prestiti devono essere stati utilizzati per attività che non hanno portato benefici alla cittadinanza nel suo complesso;
3) i creditori devono essere al corrente di questa situazione, e disinteressarsene.

Questi tre casi ricorrono tutti in quel di Grecia e in quel caso ricorre la procedura già attuata, per primi, nel 1898 dall’America in soccorso ai cubani al momento della liberazione dalla Spagna che rivendicava il pagamento del debito che aveva e che pretendeva da Cuba.

Non sto dicendo che non si debbano onorare i debiti, ma che si cerchino i responsabili in ogni organismo nazionale e internazionale e si proceda a rendere giustizia, e che gli enti responsabili per non aver vigilato concordino una ripresa economica dei popoli vittima del loro stesso sistema senza portarli sull’orlo della disperazione.
Badate, questo ricorre anche in terre a noi più care e prima o poi saremo noi a doverci districare in certi meandri bastardi.

Non scordiamoci mai che l’Europa è un’istituzione nata volutamente storpia perché è nata con una moneta con tassi d’interesse unico applicato però a mercati con contrattazioni di lavoro, produttività - quindi di costo di produzione - differente e con debiti pubblici “nazionali”,  questo è il risultato, pensavate forse che seminando monete nascessero alberi di soldi?

Ciò che è successo in Grecia sia da monito per tutti, non lasciamoli più fare senza controllarli, non accettiamo più soldi regalati, assistenzialismi, clientelismi e facili economie perchè non esistono, e quando ve le prospettano stanno per fregarvi: rifiutatele, è come rifiutare di andare a sedersi in una bella sedia collegata ad un sistema di riscaldamento elettrico ma senza isolamenti.

Questo è quello che è successo ai greci, agli spagnoli, agli italiani e a tanti altri popoli. Questo è quello che è successo e succede ai sardi.